mercoledì 22 febbraio 2017

GIOCO DI POTERE: SEMPLICE MODA O VALIDA METODOLOGIA ??


Negli ultimi anni c’è una forte critica da parte degli allenatori di basket verso gli istruttori di minibasket per il modello esposto dal settore squadre nazionali che promuove una metodologia con alla base il gioco di potere. La maggior critica che viene sostenuta a questo tipo di modello è quello secondo cui porti i giocatori usciti dal minibasket a non saper utilizzare i fondamentali nelle situazioni più semplici di gioco.

Il modello minibasket proposto ha come obiettivo l'utilizzo degli schemi motori e delle capacità senso-percettive in funzione dei fondamentali. La metodologia che il settore minibasket ha proposto viene poi nell'atto pratico realizzata tramite una tipologia di esercizio chiamato gioco di potere.Il gioco di potere è una tipologia di esercizio nel quale un giocatore ha il “potere” cioè ha un vantaggio rispetto agli altri compagni. Il vantaggio può essere dato da un po' schema motorio che il giocatore deve applicare o dall’utilizzo di un fondamentale specifico o da un vantaggio di spazio/tempo.
L’esercizio finisce quando un giocatore compie una determinata azione prestabilita (canestro,entrare in una porta, battere 5 ecc) prima dei suoi avversari.
Analizziamo i pro e i contro di questa tipologia di esercizio.
Pro:
Aumenta la capacità, di chi ha il potere, di mantenere il vantaggio in campo
Velocizza l’utilizzo di determinati gesti tecnici e motori perché bisogna raggiungere un determinato obiettivo nel minor tempo possibile.
Focalizzarsi su di un obiettivo e cercare di raggiungerlo nel minor tempo possibile (Es: il primo che segna conquista il potere. Il giocatore che ha il poter deve, nel minor tempo possibile, focalizzarsi sul fare canestro)
Reagire ad un determinato gesto tecnico o motorio e cercare di battere l'avversario per guadagnare il potere
Attenzione da parte di chi è primo in fila per capire chi conquista il potere

Contro:
Imprecisione nei dettagli tecnici se non si ha già la padronanza
Rifiuto di giocare e di competere da parte del giocatore senza potere quando l’altro ha già un consistente vantaggio.
Incapacità di capire qual è l obiettivo primario
Disattenzione da parte di chi non deve entrare immediatamente

Abbiamo analizzato i pro e i contro dell utilizzo dei giochi di potere e possiamo affermare che il gioco di potere per essere efficace deve aver:
1. Un obiettivo ben definito e chiaro da parte dei giocatori e raggiunto questo obiettivo il gioco deve terminare
2. Deve far utilizzare i fondamentali già consolidati per l’annata perché senò si trascurano all’interno dell’esercizio
3. Deve essere il più competitivo possibile per dare ugual possibilità a tutti

Analizzando molte proposte offerte dal settore squadre nazionali a livello giovanile si nota come molti esercizi possono essere simili ai giochi di potere perchè il concetto che sta alla base è quello di azione e reazione.Un esempio possono i due esercizi descritti nell'articolo precedente.
http://allenatorevincente.blogspot.it/2017/02/blocchi-chi-blocchi-come-blocchi-quando.html
Nei due esercizi chi comanda è il difensore che presenta una lettura all'attaccante il quale deve decidere che fondamentale utilizzare per mantenere il vantaggio.

Una delle critiche che arriva da un illustre membro del mondo del minibasket è quella di Maurizio Mondoni ( uno dei padri del minibasket in italia) il quale nell' articolo del suo blog ("Il minibasket di Maurizio Mondoni) afferma: " L'uso del potere coinvolge due persone: una detiene il potere e l'altra reagisce. Non si può pensare che i giochi di potere per i bambini siano "il massimo", a volte sono deleteri e diseducativi perchè, a volte, chi non ha il potere cerca di disattendere alle regole del gioco (parte prima di una gara,imbroglia per vincere, vuole vincere sempre e comunque.)"

Riassumendo il gioco di potere è una semplice tipologia di esercizio per mantenere un vantaggio tramite l’utilizzo di uno o più fondamentali. L’unico problema che si presenta come in tutte le metodologie non è che tipo di esercizio che si propone ma è come viene proposto al giocatore e che obiettivi sottende.Ricordiamoci che più un esercizio è simile ad una situazione reale di partita e più sarà funzionale al gioco.

“Può darsi che tu non ci creda, ma io passo ore a perfezionare qualunque cosa che faccio.” (Bruce Lee)

2 commenti:

  1. Cerchiamo di mettere un pò di ordine... ci provo...
    1) i giochi di potere non sono "alla base" della nuova metodologia, ma si parla di un nuovo modello, neo-cognitivo appunto, dove gli aspetti cognitivi, come la scelta del tempo e degli spazi da occupare, sono messi avanti alla sterile ripetizione di un gesto tecnico continuato, come accadeva prima in una staffetta in palleggio, per esempio... questo perché nell'età del MB il SNC è già completamente formato, quindi permette di porre carichi importanti su questi aspetti spesso non considerati... Il "potere", come pure la funzione del bambino "attivatore" nelle situazioni di gioco, costringe i bambini a guardare, valutare, scegliere cosa fare a secondo delle situazioni che si propongono... a seconda delle CM che vogliamo allenare/stimolare, l'attivatore potrà essere dato da un attaccante o ad un difensore, così come il potere ad una fila piuttosto che un altra... il Basket, quello vero, è un gioco di situazione, non si parte al VIA come nell'atletica leggera, quindi giusto abituare i bambini a leggere e riconoscere certe situazioni... questo migliorerà le loro capacità di gioco e di utilizzo dei fondamentali, non di certo il contrario...
    2) è impreciso anche che il gioco (parlare di "esercizio" è una ulteriore imprecisione) finisce quando un giocatore compie una determinata azione prestabilita, ma in genere il gioco prevede proprio che uno dei 2 o più giocatori coinvolti, per interrompere il gioco, "conquisti" il potere
    per passarlo al proprio compagno, alla propria fila, una sorta di "assist" che non necessariamente ricade sul giocatore migliore (aspetto socio relazionale)
    3) nell'analisi dei "pro e contro" non sono dell'idea che migliori solo chi ha il potere, anzi, spesso è proprio chi deve "recuperare" che è più stimolato... in questo ambito dev'essere bravo l'istruttore a "modulare" lo spazio/tempo di "vantaggio" di chi ha il potere... ovvio che se questo vantaggio renda improbo il compito degli altri, viene a cadere tutta l'adeguatezza della proposta metodologica.
    Non capisco, poi, sempre a proposito di "pro e contro", cosa voglia dire "Incapacità di capire qual è l obiettivo primario", e "Disattenzione da parte di chi non deve entrare immediatamente"
    3) riguardo l'intervento del Prof. Mondoni, lo trovo o decontestualizzato o inesatto... i giochi di potere possono coinvolgere anche gruppi più grandi di 2 (3-4 bambini ad esempio, uno col potere, gli altri ovviamente no) e il rispetto dei "tempi" e degli "spazi" di gioco, intesi come regole, è uno dei valori aggiunti di questo metodo...

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    1. Grazie per le precisazioni 😁👍
      Ti rispondo al punto 2:
      Intendo che se proposto in modo errato il gioco di potere può risultare controproducente. Ritornando al concetto che il gioco di potere esalta l'attentività in campo se propongo un esercizio con tanti bambini con solo due file riduco l'attenzione che i bambini hanno nell'esercizio perché si distraggono per loro natura. Devo essere io bravo nella proposta a creare un esercizio che li tenga sempre attenti ... allo stesso modo se inserisco all'interno dell esercizio troppe cose da fare divido il focus dell'esercizio al bambino perché oltre all'azione che deve svolgere il bambino deve tener conto di altre mille cose. Togliendo così importanza all'azione che mi porta al potere ... come ribadisco nell'articolo non è la metodologia che conta perché tutte hanno i loro pro e i loro contro ma la cosa che conta è il modo in cui si utilizza.
      Per l articolo di Mondoni ti giro il link http://www.mauriziomondoni.com/2014/05/il-minibasket-non-vuole-giochi-di-potere/

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